Il giorno dopo parto in direzione Riga. Prendo il traghetto che da Helsinki porta a Tallin dove conosco altri motociclisti che sono andati a Nordkapp. Conscio del fatto che la nave fosse enorme e non avrei mai ritrovato la moto se non fossi stato attento, mi segno bene il piano, la scala e il punto in cui l’ho parcheggiata. Quando sento l’annuncio che mancano solo 30 minuti all’arrivo, anticipo i tempi e vado direttamente verso la moto. Ovviamente tutto quello che ho scritto non basta, mi perdo e passo 20 minuti a cercare la moto, che trovo per puro colpo di culo…
Storie di scarso orientamento e catene morenti
Arrivo in centro a Riga dove dormo in uno dei peggiori ostelli in cui sia mai stato… Sfrutto la sera per visitare il centro di Riga, città meravigliosa! La mattina dopo parto e, giusto per non far mancar nulla all’avventura, alle 10 di mattina nel bel mezzo di un incrocio del centro, mi cade la catena della moto. Premetto che mi è andata molto bene, sapevo che era alla fine dalla sua vita quindi la tiravo ogni 2000 km. Il giorno prima mi sono dimenticato di farlo e al posto di cadere poteva tranquillamente spezzarsi. Ecco perché bisogna sempre portare con se gli attrezzi necessari per superare i piccoli imprevisti di un viaggio.
Non sono stati due giorni particolarmente fortunati, tra una multona in Finlandia e questo… Sta moto mi odia, è ufficiale. Almeno mancano “solo” 1900 km per arrivare a casa.
Perdersi per ritrovarsi
Non sono stati due giorni particolarmente fortunati, tra una multona in Finlandia e questo… Sta moto mi odia, è ufficiale. Almeno mancano “solo” 1900 km per arrivare a casa.
Una giornata cominciata male non poteva che continuare in tal modo. Una delle regole più importanti di un motoviaggiatore che sceglie la tenda, è di fermarsi prima che venga buio per poterla montare con la luce, altrimenti è un casino. Ecco, sono le 22 e io ho appena finito di montarla. Perché? Perché sono un testardo e se decido che oggi voglio fermarmi in tal paese, devo assolutamente fermarmi in tal paese, Varsavia in questo caso. Solo che la catena a terra e ore e ore di colonna mi hanno rallentato molto, fatto sta che per fare 690 km ci ho messo 11 ore. Arrivo a Varsavia alle 20:30 senza avere la minima idea di dove dormire, quindi imposto il navigatore per fermarmi al campeggio più vicino, 65 km. Arrivo al posto indicato e, come per incanto, il campeggio non esiste! Va beh, capita, ne cerco un altro: il navigatore si spegne e non riparte più. Caput. Morto. Ndato.
E io, che mi perdo in un traghetto, so di essere fottuto. Vago per un ora, rigorosamente a caso, sperando di imbattermi miracolosamente in un campeggio, ma niente. Ad un certo punto mi fermo in una stazione di servizio e, vedendo passare una volante sella polizia polacca, mi butto in mezzo alla strada per fermarla e chiedere aiuto.
Scende un agente e gli chiedo “Do you speak english?” lui: “If I speak english? Fuck yeah, I do!!” e già qua… Gli spiego il mio problema e lui, prontamente e con molta gentilezza, mi spiega la strada per il campeggio più vicino. Ovviamente per arrivarci sbaglio strada tre volte ma alla fine ce la faccio. Ed eccomi qui, alle 22, mentre monto la tenda alla penombra, stanco ma felice. Felice perché è proprio questo che amo di un viaggio in moto, perdersi per ritrovarsi. Amo follemente dormire in tenda, anche solo il semplice montarla.
Non c’è albergo a mille mila stelle che regga al suo fascino. Ora devo farmi 1400 km senza navigatore. IO. Vi rendete conto? IO.
L’Est Europa
La cosa bella di entrare nei paesi dell’Est dopo aver passato tutti quei giorni in Scandinavia, è il costo della vita. Qui infatti è molto basso e dopo aver trascorso tutto il viaggio a risparmiare il più possibile, do sfogo alla mia voglia di birra e cibi non liofilizzati. Basta salame del discount scaldato sullo scarico della moto! A Brno in un campeggio scrausissimo, la birra da mezzo costa 1,11 euro e la mia voglia di tornare a casa diminuisce sempre di più… Riflessioni di viaggio: qui ci sono 32 gradi, visto che avevo ragione a portare la tenda estiva? Eh? Eh? EEEEEH? Tra l’altro, dato che molto vicino a me c’è la pista del Motomondiale, sarei quasi intenzionato a entrarci con la Lurida 2 (con tanto di tris valige, tenda e sgabello) e abbassare il giro veloce di Marquez di qualche secondo. Poi ci ho ripensato, non vorrei mai fottere il posto a Pedrosa in MotoGP…
Durante la discesa incontro due ragazzi italiani che sono andati fino alla vetta del mondo con una panda 4×4 che, a detta loro, è “Alimentata a benzina e bestemmie“. Massima stima gente, davvero!
Vari stati passano sotto le ruote della mia moto, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Repubblica Ceca ma la mia mente è altrove. I ricordi indelebili di ciò che mi ha lasciato questo stupendo viaggio mi fanno perdere la cognizione del tempo e nel giro di pochi giorni raggiungo l’Austria dove finalmente comincio a sentire il profumo di casa.
Ad aspettarmi ai confini italiani ritrovo gli accompagnatori del primo giorno di marcia e, non bastandomi le migliaia di chilometri percorsi, decidiamo che la maniera migliore per concludere quest’avventura sia quella di passare attraverso i più bei passi dolomitici.
Casa
Dopo 9710 km, 18 giorni di viaggio e 12 stati attraversati, casa. È stato un viaggio lungo ed emozionante che mi ha messo duramente alla prova, ma la sensazione di vittoria è impagabile.
La moto che si spegne, la tenda e il sacco a pelo estivi, una multa, non riuscire a ritrovare la moto nei tanti traghetti utilizzati, la catena che cade in centro a Riga, i quattordici giorni di pioggia costante… Niente di questo mi ha demoralizzato e sono sempre andato avanti per la mia strada, con un solo pensiero in testa: voglio farcela. Questa per me è la vita. Il vero vivere. La passione per la moto è tanto pericolosa quanto costosa, ma non c’è nulla di più bello al mondo di cavalcare un aggeggio con due ruote che ti fa patire il caldo in estate ed il freddo in inverno. Compratevi una moto, usatela, infangatela e viaggiate; non conosco maniera migliore di usare il proprio tempo. Senza ombra di dubbio è stata la scelta più importante e migliore che abbia mai fatto in tutta la mia vita.
Una dedica a lei, la Lurida 2, che nonostante mi abbia fatto incazzare spesso, mi ha permesso di realizzare questo sogno.